A quanto pare il comitato ha raccolto un bel pò di adesioni per presentare il ricorso al TAR, tribunale amministrativo regionale, contro l’autorizzazione della Regione per l’uso del carbonext in Valdarda.
Vedremo come andrà a finire.
Se vincono i comitati serve vigilare perché quanto uscito dalla porta non rientri dalla finestra. 

Ma se vince la Regione occorre interrogarsi e pensare…
1-chi farà i controlli dell’aria?
2-Come si faranno tali controlli e saranno attendibili?
3-sarà possibile che i controlli li faccia anche un organismo “indipendente” dalla Regione e dall’azienda? Un organismo promosso e controllato dai consumatori?

Risposte difficili!

In ogni caso, vinca o non vinca il NO al carbonext, l’aria in valle non serve controllarla lo stesso?
Penso che dovrebbe esser preso in seria considerazione da qualche associazione ambientalista la creazione di una “Goletta verde” per l’aria perché serve tenere alta la guardia, e vigilare.
Cosa costa in fin dei conti campionare l’aria che respiriamo a Vernasca o a Lugagnano, chi lo può vietare?
Possibile che questo non si possa fare autonomamente come cittadini? Possibile che in una democrazia i cittadini non possano verificare direttamente i dati degli inquinanti dell’aria?

Possibile che sulla materia non sia possibile ragionare in contraddittorio tra le rilevazioni provenienti da organismi istituzionali (ARPA) e quelle effettuate da organismi dei consumatori?
Perché in Italia si fa “Goletta verde” per la balneabilità delle coste e non per un’iniziativa simile per zone sottoposte a stress da emissioni di impianti industriali classificati insalubri di prima categoria?
A quando la una “Cosa verde” in Valdarda?