IN VALDARDA SI VENDE….

Riprendiamo dal blog ” http://www.valdarda.wordpress.com ” e commentiamo………

Fiorenzuola vende le aree verdi ai privati perchè ha bisogno di soldi; vende solo le aree verdi non “strategiche”……cosa mai vorrà dire non stategiche?

Forse che delle poche aree verdi che abbiamo possiamo permetterci di considerarne alcune addirittura non strategiche?

Il sindaco e la sua giunta assicurano che i privati le lasceranno a ” verde “! Bene,  se così fosse sarebbero da considerare dei ” benefattori”.

Qualche dubbio lo nutriamo ma…..di fronte a tanta sicurezza, carte bollate e timbri vari che dire…..

Proviamo, in ogni caso,  a tracciare uno scenario futuribile…per esempio nel 2020, tra 10 anni.

Altra ammistrazione, non interessa il “colore”, altre idee, altre situazioni. Emergenza…come quella attuale, come quella che denuncia il comune….occorre far cassa e giungono proposte del tipo ” se posso aumentare il volume del 50% sono disposto a……” e il gioco è fatto!

Ma a pensar male non si va lontano!…..Era solo un esercizio di futurismo!

Una domanda: ma cosa sono i beni di ” famiglia ” tra i più importanti di una città della vallepadana, una delle macroregioni più inquinate del mondo?

Risposta: le piante, le aree non cementificate, le aree verdi,  la loro conservazione, la loro espansione!

Vendere aree verdi? No grazie!!

Ps: temiamo imitazioni. Siamo inorriditi!..In valdarda non ci sono più i verdi?

COMMENTO DEL BLOG

Ci scommettiamo che presto qualche comune imiterà la città simbolo ….di aree verdi bisogna farne di più……meglio un area verde incolta ( da evitare di lasciarla incolta) che un bel pezzo di ex area verde asfaltata!

Un commento

  1. In verità qualcuno aveva già avuto questa bella pensata e fortunatamente almeno per ora è stato bloccato.
    Il Comune di Mogliano Trevigiano in Veneto e quello di San Mauro Torinese, dove i cittadini hanno bloccato tutto facendo ricorso al TAR.
    Ad Imperia il Comune intende vendere Villa Carpeneto a privati, villa storica di 460 metri quadrati, con annesso parco di circa 3.000, così i cittadini potranno vederla risistemata, ma “dal buco della serratura”, come vedete non conta il colore politico ma la lungimiranza degli amministratori.
    Un bravo amministratore è quello che agisce oggi perché sa guardare al domani.

    Quello che non capisco è cosa si intende per verde non strategico.
    Terreno incolto?
    I privati le lasceranno “a verde”, e cosa le prendono a fare?
    Per allargare l’orto? Il giardino?
    Qualcuno ha pensato a come vincolare questi terreni per impedire nuove cementificazioni una volta venduti?
    E poi usiamo i soldi per buttarli nel calderone o compriamo terreni per fare nuove aree verdi?
    Forse sostituire le aree verdi incolte con altre attrezzate e definitive potrebbe essere un buon cambio.
    Credo che per cittadini di qualsiasi città una delle priorità dovrebbe essere la tutela dell’ambiente e il miglioramento della qualità della vita.
    Mi è capitato spesso di girare nelle zone nuove delle città per motivi di lavoro ed ho notato che hanno tutte una cosa in comune.
    Si è sfruttato ogni spazio per costruire senza pensare alla vivibilità della zona, non si costruiscono parchi, centri di aggregazione o luoghi dove la gente appena arrivata possa integrarsi con chi già ci abita.
    Chi ci va ad abitare rischia di non conoscere nessuno e il quartiere diventa un dormitorio, strutturato per spostarsi solamente in auto.
    Non ci sono negozi e chi non guida è costretto a dipendere completamente da altri per raggiungere i centri commerciali.

    Ricordatevi che il verde una volta perso lo è per sempre, forse sarebbe il caso che le amministrazioni quando decidono di creare nuove aree abitative riflettessero a cosa si intende per qualità della vita e quali sono le priorità dei loro cittadini.
    Paolo

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