
Siamo cresciuti, non tanto di statura, in qualche parte della valtolla.
In quel posto dove il sole ti sbrana in estate, dove la biscia cammina anche nei paesi e il tramonto arriva presto.
In tasca un coltellino [ un curtlén] per tagliare le stagioni ovunque ci trovavamo, per pelare una castagna da mangiare in giro per i boschi.
Andavamo a spasso in motorino piano….piano per non far polvere e perchè non avevamo mai fretta.
Poi hanno asfaltato tutte le strade e molte sono franate.
Facevamo il bagno nel torrente, giù a valle, insieme ai pesci e alle bisce d’acqua e mangiavamo le ciliege appena cambiavano colore.
Abbiamo conservato foto dove ridiamo sempre….sempre!
Altre dove sembra che sorridiamo ma, in realtà, erano “moche” [ smorfie] perchè avevamo il sole in faccia.
In questi posti non passava quasi mai nessuno e noi eravamo gli “unici” di tutto.
Poi abbiamo cominciato a baciare le donne …dietro ad una pianta; baciare sulle labbra e sentir sussurrare….. “amore”.
Poi è arrivata la 500 e, una volta alla settimana, andavamo a Rusteghini o a Obolo, poi fino alla Scacco matto per sentire la musica beat.
Le ragazze, ah le ragazze! Prima con calze corte, poi con quelle velate e con i tacchi che si sporcavano troppo e il prete non voleva….
Ma con il passo della gatta arrivavano sempre, dopo il vespro, con i loro sorrisi, con un filo di rossetto e si urlava dalla gioia!
Ballavamo stretti e ci lasciavamo stringere forte tra i panni stesi ad asciugare al sole del pomeriggio e il giradischi che ripeteva un lento, un twist o un walzer e… l’oste ci serviva una gazzosa.
Ma in questi posti non passava mai nessuno!
Giocavamo alle carte e ci capitava di leggere la Gazzetta per sognare un giro nel mondo.
Ma il profumo di casa era forte e abbiamo resistito…. abbiamo resistito per un po’! Poi, in tanti, siamo partiti e per tanto tempo non siam tornati che nelle feste comandate.
Ora stiamo da altre parti! Vicino alla ferrovia, nel paese della pianura, nella casa a schiera o nel condominio in via Vitruvio.
In questi posti non passa mai nessuno ma sono arrivate le frane…..e le strade non sono più polverose!
Torniamo spesso per zuffolare liberi, per giocare ancora a carte e sfogliare la Gazzetta e poi ….baciamo i nostri bambini!
Poi…. baciamo i nostri genitori.
[scritto ascoltando un bel disco di davide van de sfroos]
che meraviglia! che bella ricostruzione .
Ricordo quando andavamo all’osteria di Rusteghini a litigare per le ragazze.
poi andavamo in trasferta anche allo scacco matto e in estate al parco delle driadi a vedere le belle ragazze.
quello delle bisce d’acqua è verissima.
grazie per questo bel ricordo.
sono capitatata sul vostro blog perchè me lo hanno segnalato amici della val d’arda.
il vostro ricordo di vita nella nostra vallata è unico.
sto leggendo altri articoli del blog che sono veri e belli.
continuate così.
gianna che ora abita a milano ma ha tanta nostalgia.
grazie per le belle parole.
continua a seguirci.
parleremo ancora dei nostri ricordi e se ti va unisciti a noi inviandoci foto e ricordi scritti a mezzo la mail del blog
che meravigliose parole…
ti portano lontano nel tempo come il ricordo di un profumo.
Grazie.
Bellissimo quest’articolo che trasuda nostalgia per un tempo che purtroppo non tornerà mai più, una bella stagione della nostra vita, quando non avevamo molto ma avevamo tutto!!!