Non tutti coloro che emigravano erano graditi. Spesso la loro fama in Patria, a torto o a ragione, li raggiungeva o li anticipava anche quando decidevano di andare all’estero.
C’erano personaggi che qui avevano già avuto problemi con la giustizia e altri con lo Stato (ribelli, avversari politici del regime, ecc…) e per questo emigrarono …Taluni si ri-fecero una buona “reputazione”, di altri si persero le tracce e di alcuni, si seppe, che perseverarono nel comportamento delittuoso. La stragrande maggioranza dei montanari, in ogni caso, si recò all’estero per intraprendere, offrire i propri servigi per poter mantenere la famiglia rimasta a “casa”. Oggi parleremo un presunto “ladruncolo” di nome Bartolomeo Brignolo che nel 1847 venne accusato di furto; secondo i racconti avrebbe sottratto un organo al padrone Marco Salvoni di Morfasso. Teniamo conto che, nell’ottocento, erano parecchi gli emigranti che, per mestiere, suonavano l’organetto da soli o raccolti in piccole compagnie di spettacolo che giravano di città in città…guadagnando anche parecchi soldi. In alcuni caso sono documentati incassi di una sterlina al giorno, cifra al tempo elevatissima per i nostri poveri paesani.
“Quel Brignoli (…) fu visto addì 8 Luglio (…) in Milano (1), e che vi fosse già da otto anni con un grosso organo al servigio di un certo individuo di Campello, nel comune di Bardi, del quale non si è saputo né il nome né il cognome. Soggiunse quel magistrato ch’esso Brignoli offrì ad un Cavacciuti Andrea nativo dei Rusteghini, domiciliato ad Aveto in Sperongia, l’organo derubato al suo primo padrone Salvoni Marco, l’organo che il Brignoli diceva di tenere custodito e inoperoso col patto però di lavorare a metà guadagno; esibizione che fu ricusata dal Cavacciuti, il quale volevasi ritornare alla propria abitazione(…)”.(2)
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Note e bibliografia
1-Milano era in uno Stato estero; 2- Marco Ascari, L'EMIGRAZIONE GIROVAGA PARMENSE A META'OCCOCENTO…-centro studi della valle del Ceno, Bardi 2006.