(Sergio Efosi Valtolla, fotoamatore, escursionista e narratore)
Con l’arrivo del 1900 anche in Val d’Arda si definisce compiutamente l’era delle tramvie.
La “Compagnie de Tramways a vapeur de la province de Plaisance“, costituita nel 1892, ottenne la concessione per realizzare e gestire le tramvie Piacenza-Nibbiano e la Piacenza-Lugagnano-Cremona.
Il primo tratto da Nibbiano a Piacenza venne concluso e, nel maggio 1897, fu attivato il tronco Piacenza-Carpaneto di 19 km.
Subito dopo iniziarono i lavori per proseguire fino a Castell’Arquato e Lugagnano. I lavori procedettero celermente e in breve la linea Piacenza-Lugagnano, via Carpaneto Piacentino, Vigolo Marchese e Castell’Arquato, entrò in funzione.
Il 27 agosto 1900 si compie “l’opera complessiva” con l’attivazione della linea Lugagnano-Cremona, via Castell’Arquato, Lusurasco, Fiorenzuola d’Arda.
In pratica viene realizzato “l’anello tranviario” Piacenza-Lugagnano-Cremona-Piacenza con capolinea a Piacenza. E con le altre famose tramvie della Valtidone, Val Trebbia e Val Nure si avrà una quasi completa linea di Ferrovie leggere che funzionarono benissimo prima di subire la concorrenza della “corriere” tra le quali, restando in Val d’Arda, divennero subito famose la Lugagnano-Bardi(al tempo in provincia di Piacenza) e la Lugagnano-Cremona, via Fiorenzuola.
GLI ORARI…
Gli orari, i primi orari dei tram nella fase inaugurale.
Partenze da Lugagnano alle ore tre e zero otto (3.08) e arrivo a Cremona alle ore 5.39. Le altre partenze da Lugagnano alle ore 7.38, 12.00 e 16.54.
Tra il capolinea a Castell’Arquato il tram impiegava circa 15 minuti. L’orario era perfetto, non vi erano ritardi, salvo casi eccezionali, come quando una frana improvvisa ostruì il binario nella zona del “dighino”.
Da Castell’Arquato a Fiorenzuola, puntualissimo, il tram impiegava 30 minuti.
La stazione del tram in Castell’Arquato era dinnanzi al Leon d’oro, al tempo rinomatissimo esercizio pubblico con alloggio.

LE GITE E LE CURE…
Erano numerosissime le comitive che con il tram da Piacenza o da Cremona si recavano fino a Castell’Arquato per ammirare il borgo che al tempo era privo della boschina. Giunti a Castell’Arquato, il vetturino (il taxi del tempo) accompagnava i turisti a San Lorenzo e da lì a Villa Alberoni, nei pressi della quale era stata aperta la prima stazione termale locale, le future Terme di Bacedasco, con le pregiate “acque puzze” premiate all’Expo di Parigi.
Tempi che passano, ricordi e a volte rimpianti (per il tram locale e per le Terme) che riemergono…
(Elaborazione dell’autore, fonte storica ripresa da C.Artocchini)

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Grazie