La storia di un paese semplice, una storia della valtolla.

Nei giorni scorsi il blog della rivista ” quaderni della valtolla ” [  http://quadernivaltolla.wordpress.com ] ha iniziato la pubblicazione della storia di un piccolo borgo della valtolla: Vezzolacca.

Scritto circa 15 anni fa dal compianto prof. Angelo Carzaniga è la ricostruzione del ” come eravamo ”  dal 1300 al 1500 circa.

La storia è suddivisa in puntate [considerate la lunghezza!] che vi permetteranno di cogliere meglio tutte la situazioni: i signori del luogo, il territorio, le produzioni, le famiglie…..un articolo da ” collezione ” per gentile concessione della rivista citata.

RIPORTIAMO BREVI STRALCI DEL SAGGIO……[ PER I RESTANTI COLLEGATEVI AL BLOG …ANCHE DIRETTAMENTE DAL NOSTRO ANDANDO SUL WIDGET LATERALE ” QUADERNI DELLA VALTOLLA “

.…..”Portiamoci dunque all’anno 1300. In quell’anno papa Bonifacio VIII istituiva il Giubileo, infuriavano le lotte fra guelfi e ghibellini; Piacenza si reggeva come libero comune, ma si trovava in realtà sotto la signoria di Alberto Scoto. Passerà poi presto sotto quella di Galeazzo Visconti, poi alla Chiesa, poi di nuovo ai Visconti, attraverso complicatissime vicende. La Valle dell’Abbazia di Tolla -nei documenti dell’epoca è spesso chiamata semplicemente “Vallis Abbatiae”, Valle dell’Abbazia, ed i suoi abitanti “de Abbatia”, dell’Abbazia – costituiva una comunità dotata di una certa autonomia……..ma sottoposta al controllo del comune cittadino di Piacenza ed attraverso questo ai padroni di turno di quella città.

Il centro amministrativo e giuridico della comunità di valle era Sperongia, nel cui castello esisteva un Palazzo del Comune sotto il portico del quale si amministrava la giustizia per i casi ordinari. Ce lo attestano molti rogiti stilati sotto quel portico. Nel palazzo del Comune risiedeva, quando c’era, un Podestà della valle, nominato a quanto sembra dal Comune di Piacenza. In alcuni periodi durante il corso del secolo si trova però che la valle aveva il Podestà in comune con Castell’Arquato: “Potestas Castri Arquati cum Valle Ardae” podestà di Castell’Arquato con la Valdarda.

Il Monastero di Tolla aveva evidentemente già perduto il suo potere giurisdizionale sulla valle, pur conservando la limitata autorità che le istituzioni del tempo assegnavano a feudatari ed enti ecclesiastici nell’ambito delle loro proprietà terriere.


La Comunità di Val Tolla – più esattamente “Universitas Communium et hominum Vallis Tollae”-, Unione dei Comuni ed uomini della Valle di Tolla, era composta dai comuni di Sperongia, Morfasso, Monastero, Settesorelle, Vezzolacca, Lavernasco, Lugagnano e “delle Ville” (Commune Villarum) che comprendeva Castelletto, Vidalta, Macomeria e Favale.

Vi erano poi i comuni di Olza e Penna & Pedina, che nei rapporti con le autorità esterne erano accorpati ……… rispettivamente con Morfasso e Sperongia. Quest’ultimo comune includeva anche S.Michele, fuori dalla Valle in Valchero, mentre Carignone, pure in Valchero, era suddiviso tra Monastero e Olza, sempre per quanto riguarda la giurisdizione temporale, quella ecclesiastica essendo diversa.

….Tra gli obblighi ed i compiti della comunità vi era quello della manutenzione delle strade comuni, della chiesa e della canonica. …..Vezzolacca era dunque uno dei comuni o consolati dell’Università di Valle Tolla. ……
Va ricordato che inizialmente costituivano una comunità, o villaggio o vicinia o vicus come nel corso dei tempi venne di volta in volta chiamata, coloro che avevano diritto ad usufruire di determinate terre, boschi o pascoli comuni, e che ancora nel ‘300 si trova traccia di proprietà comunitarie sul monte tra Vezzolacca e Settesorelle……..”

BUONA LETTURA …dal blog ” quaderni della valtolla “

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