Da marco del “lest” ……riceviamo alcuni commenti che volentieri trasformiamo in post con fotografie.

“…provo ad inviarti alcune foto relative a lavori di bonifica montana fatti nel periodo 1930/35 che ho “trovato” in archivio….
Ho messo anche la tua foto di Vezzolacca dei primi 900 per fare la comparazione tra lo stato dei luoghi di allora e quello attuale sul versante est di Monte di Favale che allora versava in una situazione di notevole dissesto idrogeologico. Oggi quel versante è quasi tutto rimboschito e le grandi frane sono quasi scomparse (è il versante dove c’è stato l’incendio questa estate)ma da circa 40 anni non viene più fatto alcun intervento di ripulitura delle pinete e di conversione in boschi di latifoglie come era stato preventivato nella progettazione originaria.
Le altre foto riguardano lavori di costruzione dei drenaggi con strumenti di alta meccanizzazione…detti “escavatori con propulsore a biomassa” (picco e pala) e costruzione di briglie in massi ciclopici ed in legname di castagno.

La domanda sorge spontanea: In quei tempi l’economia nazionale era prevalentemente agricola e l’amministrazione pubblica estremamente centralizzata, eravamo in regime d’autarchia e … non avevamo neppure gli occhi per piangere, ma si è fatta “l’ossatura” della bonifica montana. Oggi certi lavori si farebbero in un decimo del tempo e con un centesimo delle maestranze di allora e l’economia nazionale, nonostante la crisi è comunque molto più florida di allora, ma….. basta guardarsi intorno…”


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