La domenica della valtolla *
(Sergio Efosi Valtolla, fotoamatore, escursionista e narratore)

Dopo tanta siccità, generalizzata nell’intera Emilia e non solo, dopo i temporali estivi, alcuni molto violenti che hanno causato ingenti danni, siamo approdati al mese di settembre, il mese che normalmente avvia la vendemmia (quest’anno anticipata per la bianca), le preparazioni dei terreni per la semina, la raccolta della frutta, delle castagne e di altro ancora. Ieri, ma anche nei giorni scorsi, diversi temporali hanno rinfrescato l’aria e l’acqua caduta è stata una manna per le castagne (anche se tardiva e ancora insufficiente) e per il territorio in generale .
A fine settembre valuteremo meglio la situazione dei residui castagneti valdardesi che per ora ora sono carichi di tanti “ricci” verdissimi e spinosissimi.
Le castagne della zona sono buone, quelle della varietà antica “Vezzolacca” a maturazione hanno una pasta dolce, tendente al “biondo”.
Un frutto non troppo grande, pregiato che si conserva bene, adatto per tanti usi: dalle caldarroste ai “peloni” (da cuocersi, a me piacciono così, con chiodi di garofano), per farne farina da dolci e da cucina o semplicemente per gustarle crude, tanniche, una volta pelate e liberate dalla pellicina vellutata, protettiva e amarognola, che avvolge il frutto.
Le castagne nostrane della nostra valle sono poche ma buone, non subiscono alcun trattamento (da sempre) e per questo sono apprezzatissime. Un tempo questo frutto era nella dieta invernale delle famiglie contadine locali…
La castagna, ora più che mai, è considerata una prelibatezza da mangiare in compagnia, a passeggio, in una festa popolare autunnale, accompagnata da un buon bicchiere di frizzante Gutturnio o dall’aromatico bianco frizzante Monterosso Val d’Arda. I luoghi dove sono più diffusi i castagneti della Val d’Arda sono: Vezzolacca, Parco del Monte Moria, Gariboia/Rocca Casali, Luneto (confine con Bore), Settesorelle. Presenti anche in territorio di Castell’Arquato e Lugagnano.
Buona domenica. Una serenissima settimana a tutti voi.
Ps: non si raccolgono castagne laddove il sottobosco è stato ripulito da rovi, felci e l’erba risulta tagliata e asportata per favorire le operazioni di raccolta. In questi casi, e sempre, occorre l’autorizzazione dei proprietari dei castagneti. In ogni caso i boschi dove queste condizioni non ricorrono sono oltre il 90% dei territori a castagneto.
* ”La domenica della Valtolla” è una rubrica pubblicata ogni domenica da Valtolla’s blog e tratterà temi di attualità relativi all’alta Val d’Arda, all’Appenino Piacentino e alle sue zone limitrofe.

