Veleia: convegno sulla storia locale (+aggiornamento delle ore 19); ipotesi storiche per Veleia e Castell’Arquato….

Stamattina è in corso una sessione di storia del nostro Paese incentrata sulla zona veleiate.
Monsignor Ponzini sta parlando dell’ importanza della chiesa locale dedicata a S.Antonino e ne traccia un profilo…contestualizzandolo nella storia locale.
Massimo Pallastrelli, storico locale, collaboratore della rivista “quaderni della valtolla” ha ricordato Angelo Carzaniga…studioso primario della storia locale, fine ricercatore, fondatore della rivista citata.
La seduta della “deputazione” è dedicata a Carzaniga.
Continua…….

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convegno

AGGIORNAMENTO ORE 19: non essendoci documentazione ci limitiamo a citare poco più dei “titoli” trattati e a fare semplici e molto personali considerazioni.

Dopo Monsignor Ponzini e il prof. Massimo Pallastrelli sono intervenuti …

Giorgio Petracco che ha esposto una interessantissima ” storia più antica di Castell’Arquato”  da “Antium a Fines Castellana”. Castell’Arquato, erede di Veleia,  citata in documenti del 760 d.c. sembra averne raccolto i fasti [se tali si possono chiamare] e l’eredità dopo il suo “misterioso” abbandono o decadenza avvenuto nel III° secolo, nel 270 d.c. circa. Se questo è potuto essere lo è perché, Castell’Arquato,  è stata “romana”, contemporanea della Veleia imperiale. Per giustificare tale sua affermazione, il professore, ha esposto la “storia” del toponimo “Arquato”, presente in diverse parti d’Italia e sempre per indicare un luogo romano [Arquata Scrivia, Arquata del Tronto, Arquà….]. Il professore ha sostenuto che  doveva esserci, da queste parti, “qualcosa” di arcuato molto rilevante tipo  un ponte ad archi o un acquedotto romano… A castello non vi sono tracce di vecchi acquedotti ma, fino ad un paio di secoli fa circa, era presente uno stretto ponte arcuato che attraversava l’Arda e permetteva di entrare nel vecchio borgo……(riprenderemo il tema..).

Eccezionale la comunicazione su Veleia  del professor G.Luca Bottazzi! ” Forse non ci fu nessuna grande frana…..” … Veleia era una piccola città molto importante per il commercio,  luogo dove le merci arrivavano dal piano a mezzo carri trainati da buoi e poi venivano caricati sul dorso dei muli per attraversare gli Appennini (riprenderemo l’intervento).

Andrea Bergonzi, collaboratore della rivista “quaderni della Valtolla”, più volte citata nel corso del convegno, ha poi esposto un tracciato “alternativo” alla Francigena ufficiale che da Vigoleno giungeva a  Gravago (zona Bardi). La professoressa Angelina Magnotta ha esposto un saggio sui Briganti e la povera gente sull’Appennino tra ’500 e’ 800.

Giovanni Magistretti, storico e ideatore della c.d. ” via francigena di montagna”, ha illustrato il percorso della via degli Abati [Bobbio-Pontremoli] e lo stato delle ricerche tendenti a far  proseguire tale via da Bobbio fino a Pavia, antica capitale Longobarda.

E’ stata data lettura di un saggio del prof.G. Mortali relativo ai legami tra la Primogenita [Piacenza]  e Bedonia nei moti per l’Unità d’Italia e infine presentato il sito web per gli interessati agli studi veleiati [www.veleia.it].

Temi che meritano di essere approfonditi, saggi storici che dovrebbero essere pubblicati …….Noi daremo altri cenni del convegno ritornando su alcuni interventi…

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