“ l’attività di taglio dei boschi al Parco del Monte Moria è parte di un progetto regionale cosiddetto “di filiera” per il quale è stato richiesto alla Regione Emilia Romagna, da parte della Cooperativa agricola Parco Monastero, un contributo all’interno del Programma Regionale di Sviluppo Rurale…
l’approvazione dei progetti e la concessione dei contributi sono in carico agli uffici regionali, mentre la competenza della Provincia riguarda unicamente la valutazione di ammissibilità delle proposte e il collaudo finale dei lavori per la verifica di aderenza alle prescrizioni del bando regionale…La Provincia, come detto, interverrà per i controlli e le verifiche connesse al collaudo finale in relazione alla congruità dei lavori con le prescrizioni del bando, allo scopo di consentire l’erogazione del contributo. Nell’ambito di tale quadro anche le richieste di proroghe sono state inoltrate dalle ditte in questione direttamente alla Regione e sono state autorizzate dal Servizio regionale sulla base di contatti avvenuti direttamente tra le ditte stesse e i funzionari regionali…” ( frasi estratte dal parere espresso del presidente della provincia*)
Chiaro?
La provincia non interviene se non nella fase di collaudo finale sperando che tutto sia stato fatto ad hoc.
Il presidente non prende posizione sulla vicenda dal punto di vista politico (per propria scelta, poiché è pur sempre un eletto dal popolo e non un tecnico) come non lo hanno fatto i partiti e i consiglieri provinciali e regionali perché, per loro, questa forse è “robetta di poco conto”….
Dall’articolo del presidente Trespidi ci è sembrato di poter cogliere alcuni aspetti che ci consentono di avanzare due domande e trarre qualche considerazione.
Le domande.
1-La provincia non ha alcuna competenza su un’area consortile protetta oppure il Moria non la è più (area protetta) come lo sono il parco Stirone e Piacenziano?
2-Coloro (a livello istituzionale) che si sono espressi con forti critiche e determinate azioni per questa operazione di taglio del bosco del Moria non godono più della sua fiducia?
Qualche considerazione.
1-Dalle parole del presidente sembrerebbe sia “finita” l’epoca del parco provinciale! Forse perché troppo piccolo, non inserito nel “circuito” regionale e quindi considerato un bosco come tanti altri.
2-Non ci intendiamo di “cicale e formiche”, della differenza tra taglio e pulizia del bosco, di competenze provinciali e regionali e viceversa ma una cosa l’abbiamo capita: le province non contano nulla, sono Enti da riformare profondamente risparmiandoci inutili polemiche, perdite di tempo e spreco di denaro.
3-I comuni della valdarda tutti (aggregati e rafforzati) sono la speranza dei cittadini; le Regioni sono l’altra istituzione locale con la quale occorre dialogare…
4- I sindaci della valdarda sono, per noi, competenti e in grado di far valere meglio le nostre istanze sociali, ambientali e politiche rispetto ad Enti inutili (con tutto il rispetto per le ottime competenze tecniche di certi uffici provinciali che potranno meglio operare su “scale maggiori”).
* per leggere l’intero articolo a firma del presidente della provincia clicca qui!