Mi sum ad Fiurinsöla
me madar la fa l’urtlana
mi ca sum so fiöla
a gir tuta la smana.
A vendi la so vardura
c’le frösca e a bon marcà
le frösca e ben madura
l’invern e po’ l’està.
—– ritornello—–
A go l’insalata i pundatera
i gurgnaghen, a go ‘l riviot
a go la carotula da fa stracot.
—–(da ripetere ) —–
e da mateina a sira
cul sul e la tempesta
l’urtlana le la gira
cun la cavagna in testa,
d’Alsen a Castelnov
da Fiurinsöla a Curmagiur
mi tut im volan ben
mi tut im fan l’unur.
—–ritornello—–
A go l’insalata i pundatera
i gurgnaghen, a go ‘l riviot
a go la carotula da fa stracot.
—–da ripetere—–
(scritta da Clotilde Avanzi)
Questa è una pagina di cultura popolare Fiorenzuolana ma potrebbe benissimo riguardare anche altri luoghi della valdarda, dove occorrerebbero alcuni aggiustamenti perchè nei nostri paesi, anche in quelli più piccoli, la parlata assumeva sfumature diverse. Il senso è che il dialetto andrebbe considerato un po’ di più e forse fatto ripetere, anche come gioco e come aggiunta alle materie culturali nelle scuole. Non si tratta di sostituire l’insegnamento delle lingue nazionali e di quelle utili per il “mondo globale” ma di tener in debito conto la storia delle nostre tradizioni, della cultura popolare e delle nostre “parlate” locali. Non c’entrano le questioni politiche e cose del genere, queste “cose” dovrebbe essere semplicemente patrimonio di tutti noi , dei nostri figli e dei nostri nipoti. Punto e basta.