Fiorenzuola, Cadeo, Castell’Arquato, Lugagnano ecc…: comuni uniti nell’avventura?

schizzo della cartina della provincia di piacenza
schizzo della cartina della provincia di piacenza

LE POCHE CERTEZZE DI UN PAESE…

Nel nostro Paese abbiamo, non è una novità, poche certezze politiche e istituzionali ma per non generalizzare ora ci limitiamo a “discorrere” di quello che interessa: i comuni¹.

Grandi o piccoli che siano, di pianura o di montagna sono e, per noi, restano [i comuni] una delle poche istituzioni alla quale noi tutti, per un motivo o per l’altro, ci rivolgiamo con assiduità.

Il comune è l’istituzione che sentiamo più nostra nel bene e nel meno positivo come quando aumenta le tasse e propina servizi poco efficienti…per non dir altro. Diciamocela tutta: spesso ce la prendiamo con il sindaco solo perché non possiamo farlo con politici e burocrati dei piani alti, i veri responsabili delle politiche che molti di noi odiano. Sì, odiano!

Eppure a essere messi in discussione sono i proprio i comuni e non invece, come ci si aspetterebbe, Regioni e organi dello Stato centrale che hanno dimostrato inefficienza e inettitudine sfociate spesso in corruzione e malversazioni di vario genere.

cartina-pcps4-3 web 20% copiaLE UNIONI  DI CHE…?

Ci siamo chiesti: perché vogliono accorpare i comuni passando attraverso le unioni comunali? Che senso ha mettere insieme Fiorenzuola con Cadeo e cose del genere? Che senso ha abolire le province-politiche e poi farle rivivere come Ente governato dai Sindaci oppure  permettere la formazione di unioni comunali di tre o quattro comuni con una popolazione che non raggiunge nemmeno 30mila unità? Siamo forse tornati ai vecchi e inservibili comprensori degli anni 70?

Se da un lato potevamo capire la necessita di organizzare le province  e i comuni in maniera diversa ora stiamo riflettendo e modificando la nostra opinione. A noi, a volte, capita.

Unioni dei comuni con 20/30mila abitanti non cambieranno un tubo, se sono unioni  più piccole sono solamente una bella presa in giro… e basta. Sapete che cosa accadrà? I politici locali avranno più alibi  per affermare, incalzati dalle nostre critiche, “mi spiace non decido io, decide l’unione, …non posso farci nulla, ci proverò ma non ti assicuro…”. I tempi per realizzare o migliorare i servizi si dilateranno e tutti vivremo arrabbiati e inviperiti più che mai. Proprio una bella prospettiva. Se ci andrà bene, questi “nuovi organismi” non muoveranno una paglia, se andrà peggio, combineranno più disastri che non le vecchie province e i comuni singoli ora attivi.

IMG_1511 - Versione 2 _SnapseedVENIAMO ALLE QUESTIONI NOSTRANE

In Valdarda quattro piccoli comuni² mettono insieme i loro servizi per, in teoria, risparmiare e migliorare i servizi medesimi. In pratica, temiamo, dovranno assumere nuove professionalità, adeguare gli stipendi a quelli più alti, aumentare la burocrazia in cambio di quattro soldi per fare investimenti da parte della Regione.

Ma cosa mai potrà contare, nei confronti della Regione, un’Unione con 15mila abitanti circa? Conterà già poco l’unione con  30/35mila abitanti. Pensate forse che miglioreranno il livello delle strade, che si risolveranno i drammi delle frane? Oppure pensate che si creino le premesse per un maggiore sviluppo …? Illusioni! Una sola cosa aumenterà di sicuro: dovremo girare di più, fare più km per un certificato,  per interloquire con l’ufficio scuola piuttosto che tributi, ecc…Insomma ancora una volta questo “caos organizzato” lo pagheremo noi cittadini e basta. In cambio di che? Quasi nulla, anzi forse proprio nulla!

castell'arquato 1 1UN GRANDE GALLEGGIAMENTO…

L’Italia è stata a galla anche nei periodi peggiori e si è pure sviluppata solamente quando a livello “locale”³ si è potuto fare. Certi sono stati commessi anche errori, alcuni  gravi, ma non certo paragonabili ai disastri economici, finanziari e a certe malversazioni super-milionarie, commesse ai livelli più alti del locale. Eppure per ordine di Roma (e di Bruxelles) si sono abolite, per finta, le province e ci si appresta a accorpare i comuni senza alcuna convincente ragione… senza poter percepire alcun miglioramento.

Non ci rammentiamo più che le nostre sole e poche fortune economiche del dopoguerra, e le varie tenute istituzionali, sono sempre state favorite dalla forte presenza delle istituzioni locali nella società italiana? Smontare tutto questo per avere in cambio cosa?

Sarà il caso di riflettere, se ancora è possibile,  altrimenti che Dio ce la mandi buona.

¹)vi consigliamo di leggere De Rita-Bonomi, dialogo sull’Italia.

²)le unioni potrebbero essere: Fiorenzuola con Alseno, Cadeo e Pontenure e  Castell’Arquato con Morfasso, Lugagnano e Vernasca.

³)il federalismo vero non interessa più a nessuno, non se ne parla più. Brutto segno.

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