Parlare di dialetti locali è materia da esperti e noi non li siamo.
Il nostro post quindi non si addentrerà in tale mondo ma si limiterà ad alcune considerazioni.
Un paio di settimane fa ci è venuto tra le mani lo splendido calendario (lünàriu) 2010 di Vezzolacca tutto scritto in dialetto e, subito, abbiamo pensato a quello piacentino.
Non era così, era scritto in ” vezzolacchino” ….ci riferiscono…quasi DOC.
Neppure per un istante abbiamo pensato a far comparazioni tra il dialetto ufficiale piacentino e quello ” localizzato” di Vezzolcca perché sono altri i nostri scopi.
Intanto l’ operazione “lünàriu” ha il pregio di costituire una fonte scritta di alcune parole “localizzate” che sono dialettali, antiche e con “sfumature” diverse dal dialetto ufficiale piacentino.
L’idioma vezzolacchino è sicuramente diverso da quello di morfasso e, quest’ ultimo, da quello di castello o di vigoleno.
L’Italia è così: ci si sposta di pochi km e si scoprono suoni, sfumature e accenti diversi.
Sarebbe bello che le pro loco della valtolla raccogliessero poesie, frasi, filastrocche scritte con le sfumature locali.
Sarebbe bello che potessimo conservare anche queste ” parlate ” locali.
Un lunario è un buon strumento per cominciare…
(pubblicato con iphone)