Difficile comprendere tutto, difficile cogliere tutte le sfumature, difficile capire le logiche che stanno alla base del progetto di fusione tra riserva e Parco dello Stirone.
Hanno tentato di farcelo capire: non abbiamo colto, siamo impreparati!
Vorremmo esplicitare alcune considerazioni che invece vedono tutti concordi (quasi).

1- Rappresenterà una delle attrazioni fondanti per la realizzazione del ” comprensorio turistico della valdarda “…del comprensorio!
2- Valorizzerà enormemente i turismi esistenti, li potenzierà, li esalterà!
3- permetterà di far ” nascere ” un nuovo segmento turistico locale: l’eno-geolologia ( questo è un nostro auspicio!).
4- lo sviluppo del parco andrà condiviso tra istituzioni e agricoltori in primis, con questi ultimi attori e non comprimari.
La fusione tra le due aree protette citate, piaccia o non piaccia, la Regione la farà e le istituzioni locali l’accetteranno!
Allora ci si adoperi per includere subito aree vocate escluse; si proceda con programmi turistici, di ricerca, di sviluppo….
Ci si adoperi perché il parco non venga visto (o agisca) come ” castrante ” delle aspettative anche agricole …oltre che turistiche.
Una fusione in chiave di mero ” potere ” ? ….Fallimento quasi certo!
Una fusione in chiave di promozione turistica e per la valorizzazione delle coltivazioni tipiche locali iniziando dai vini?
Se solo a parole e senza risorse vere da subito……fallimento quasi certo!