
Il lettore di Liberà sig. P.A. di Pontenure scriveva nei giorni scorso al quotidiano….
Egregio direttore,
mi permetto di usufruire del suo spazio per fare un appello in occasione della splendida giornata l’altro giorno ho deciso di fare una gita “fuori porta” organizzandomi per una passeggiata con un pic-nic recandomi al parco “Monte Moria” o comunemente denominato Parco Provinciale, una zona naturale a difesa del patrimonio boschivo sito tra Lugagnano e Morfasso. Pensavo di godere di una giornata in pieno relax nella natura incontaminata con la mia famiglia, invece sono rimasto deluso. Qualcosa non sta funzionando, il parco è pieno di erbacce, mi sono informato con gli abitanti della zona ed il personale del “Rifugio Sole” dove hanno lamentato anche loro un abbandono a se stessi da parte del consorzio di bonifica. Quest’area è un punto di riferimento per itinerari naturalistici, non abbandoniamolo. Faccio appello alle persone di competenza di verificare lo stato del parco.
NOSTRE CONSIDERAZIONI (di sergio valtolla)
Noi conosciamo abbastanza bene il nostro parco che lei cita nella sua lettera-protesta e, di conseguenza, ci permettiamo di fare alcune considerazioni.
Erbacce o meno, il parco del monte Moria merita una visita, un pic nic, una passeggiata e ci auguriamo che lei, la sua famiglia e tanti altri cittadini continuino a frequentarlo.
La sua delusione [comprensibile] non deve riverberarsi contro il parco in generale e neppure contro il volonteroso consiglio di amministrazione che con pochissime risorse finanziarie riesce a far miracoli.
Non solamente questo parco, in generale i parchi italiani vivono un momento di gravi ristrettezze economiche perché queste aree non sono ancora considerate una “risorsa” per un turismo diverso, lento, tranquillo, escursionistico ma semplicemente un “obbligo istituzionale” e trattate di conseguenza.
Il parco è ubicato tra i comuni di Morfasso e Lugagnano, comuni montani estesissimi con un gran numero di gravi problemi di dissesto idrogeologico….. eppure lasciati [quasi]soli e con scarsi mezzi.
Questi Comuni, anche di recente, hanno fatto miracoli per tenere attivi gli accessi stradali al parco che, se così non fosse, oggi sarebbe assolutamente quasi irraggiungibile con auto e pullman ….
Il parco del monte Moria è patrimonio di tutti noi, luogo dove passare belle giornate, dove si conserva la memoria della nostra antica vallata, della provincia di Piacenza, con una flora e una fauna da proteggere [ ma creda che tutto l’Appennino è da proteggere ], perché fragile, perché spesso trascurato se non violentato dall’uomo stesso.
Il parco oltre ai suoi organi istituzionali che agiscono in un contesto di ristrettezze “feroci” è anche affidato al buon senso, alla civiltà, all’educazione di noi cittadini; non è solamente un problema di sfalcio dei prati, aree pic nic e servizi in genere [tutte cose notevolmente migliorate rispetto a molti anni fa] ma anche di rispetto di un area naturale che “produce”……
Si questa, come l’intera area appenninica, produce “salute e benessere” per tutti noi, produce “ossigeno”.
Da tempo auspichiamo che al fianco del “parco istituzione”, in supporto ad esso nasca un associazione di amici volontari che senza interferire con il governo “istituzionale” si adoperi per la migliore fruibilità del parco medesimo….
Limiti ci sono in tanti servizi e anche il parco medesimo ne ha qualcuno di “gioventù” e sicuramente farà anche tesoro delle critiche [le critiche sono l’indice di “soddisfazione del cliente” e le conseguenti azioni correttive sono “la qualità” che si vuol erogare..]. Stia Certo che il parco migliorerà ancora…..
Ci auguriamo di vederla spesso in valtolla, nel parco Moria e anche al Menegosa, al Lama…..a qualche festa popolare, a qualche manifestazione culturale……
Caro Sergio, mi complimento con te per la tua pacatezza e capacità di mediazione.
Io, purtroppo, non sono così diplomatica soprattutto con chi va a fare un giro in un bosco e vede solo “erbacce”. Erbacce???? Ma, questo signore, di cosa pensa siano fatti i boschi?
Quelle che lui definisce erbacce sono l’oggetto dei miei studi quando sono al Monte Moria. Forse questo signore non sa che Darwin è riuscito a comprendere e a formulare la sua teoria dell’evoluzione osservando quotidianamente le “erbacce” del parco che circondava casa sua.
Mi stupisce, inoltre, che questa persona non si sia lamentata degli insetti o degli animali selvatici quali cinghiali e bisce che potrebbero disturbare il suo pic-nic.
Vorrei capire che cosa significa per lui incontaminato, il dizionario mi dice inalterato, incorrotto, puro, immacolato. Quindi lui vorrebbe un posto incontaminato ma manutenuto?
Il fatto che abbia anche avuto il coraggio di scrivere le sue rimostranze su Libertà dimostra, a mio avviso, la sua cecità.
Penso che il posto giusto per questo tizio per fare un pic-nic sia Piazza Cavalli: niente erbacce, insetti, ne belve, inoltre trova bar e ristoranti per nulla abbandonati.
si forse qualcuno pensa sia meglio far pic nic in riva ad una statale bella trafficata ma con quelle belle aree….. a parte le battute credo che chi viene sui monti debba esser cosciente che le strade sono piene di curve, strette, alcune volte con frane, che nei boschi, grazie a Dio, ci sono animali, bisce, erbacce, ecc….e anche tanti coglioni che lasciano in giro il pacchetto della merendina, delle sigarette, i cicchi… ma è giusto essere pacati come hai fatto e spiegare.