Sabato sera si è svolto nella chiesa vecchia di Morfasso un importante convegno sulla via francigena.
Perchè a Morfasso, la variante della via francigena che saliva la Pelizzone e proseguiva verso la lucchesia, c’era davvero …ora si sta cercando di ripristinarne la percorribilità…..
Gli amici del blog “pedina valtola” ne hanno fatto del convegno citato un bel post che vi invitiamo a leggere…..cliccando sul sottostante URL.
http://pedinavaltolla.wordpress.com/2011/07/03/a-morfasso-la-via-francigena/
Molto interessante e soprattutto … era ora!
Il recupero della viabilità storica offre molte prospettive turistiche/escursionistiche e sportive, ma l’obiettivo più difficile non credo che sia la riapertura dei tracciati, ma soprattutto la loro manutenzione nel tempo.
Sarà difficile mantenere questi tracciati se non si terranno alla larga moto ed altri veicoli fuoristrada, trattori sovradimensionati ed usati con carichi inadeguati ed in periodi piovosi. I danni che arrecano questi utilizzatori sconsiderati li vediamo tutti, basta vedere in che stato si trova l’ippovia, i percorsi per mountain bike e diversi tratti di sentieri CAI .
Inoltre sarebbe ora che le amministrazioni comunali prendessero una posizione definitiva e seria; non si possono autorizzare moto cavalcate di enduro ed allo stesso tempo invitare alla fruizione escursionistica od ippica del territorio. Sento spesso dire che gli enduristi rappresentano una fonte economica per il territorio… ma il territorio non sono solo le osterie e se i locali pubblici traggono beneficio dai fuoristradisti, lo traggono comunque a spese dei contribuenti che si accollano l’onere di mantenere (quel poco che si fa…) la viabilità rurale.
Non ho ancora conosciuto un ristoratore che si sia fatto carico di ripristinare un tratto di mulattiera danneggiato dai suoi clienti motociclisti!
Sono perfettamente consapevole che le moto non sono la sola causa del danneggiamento della nostra viabilità rurale – forestale – storica, anzi i danni maggiori vengono perpetrati dai trattori e soprattutto dall’incuria generalizzata e per questo che penso sia ora di darsi una regolata… agricoltori, boscaioli, fuori- stradisti, amministratori .
Proprio in proposito, da qualche mese sto collaborando alla progettazione di interventi per il ripristino della viabilità forestale con finalità di servizio anti- incendio boschivo (ma non solo..) e l’ostacolo maggiore sono certo che non è rappresentato dalle varie difficoltà tecniche come i superamenti di pendenze, la realizzazione di veri taglia acqua, di cunette di scolo, di massicciate di fondo, l’approvazione dei progetti da parte della regione ecc ecc;
il problema da superare sarà convincere le amministrazioni che gestiscono queste strade (comuni e com. mont.) ad emanare un vero regolamento sull’uso della viabilità rurale che in sintesi dovrebbe prevedere i seguenti punti:
1. la classificazione degli usi e dei mezzi consentiti
2. carichi ammissibili
3. periodi di divieto di transito con condizioni meteo avverse
4. istituzione di un apposito capitolo nel bilancio della com mont in cui andranno gli importi derivanti dalle sanzioni amministrative per le violazioni accertate, da impiegarsi per la manutenzione ordinaria/straordinaria delle strade
5. versamento di fideiussioni a titolo di garanzia a cui dovranno attenersi gli operatori professionali
Per quanto riguarda moto e veicoli fuoristrada, il loro accesso alle strade forestali è già regolamentato dagli artt. 81 ed 82 delle Prescrizioni di Massima e di Polizia forestale, che in sintesi vietano il transito per finalità diverse da quelle agricole, di soccorso o vigilanza….indipendentemente dalla volontà dei ristoratori.
Ciao