Molti abitanti della Valdarda, forse tutti, conoscono il Parco Provinciale del monte Moria, altrimenti definito Parco del Moria, per averlo almeno una volta frequentato per un pic nic, una festa agostana, una camminata escursioniastica, una scampagnata a cercar funghi o castagne…
È bene allora sapere che l’organismo gestore di tale “nostro” Parco scade (o è già scaduto) e nessuno ha ancora stabilito che fare per il dopo; nessun comune, nessun organismo amministrativo pubblico, che io sappia.
L’unica cosa pubblica che resterà, forse, attiva è il rifugio-bar-ristorante, di competenza del comune di Morfasso (?) affidato a un gestore professionale.
Per il resto, per la grande, secolare e unitaria boscaglia (per inciso: si tratta di boschi privati), fino a oggi gestita dal Consorzio del Parco che ne sarà?
La gestione di tali boschi fantastici sarà, o potrà essere, riservata alla “bontà” e alla volontà dei singoli proprietari dei boschi che, rispettando le leggi forestali vigenti potranno chiedere autorizzazione per effettuare tagli colturali del bosco e diradare, inevitabilmente, la grande boscaglia che oggi conosciamo.
È pur vero che poi il bosco ricresce in circa 30 anni, ma sinceramente vedere tagliare un faggio di cent’anni mi fa male al cuore, vedere abbattere un grande e secolare castagno idem…e così via (…che brutta l’ipotesi dei boschi del Parco diradati con soli “polloni” di salvaguardia!).
Ovviamente non ho raccolto notizie dirette e sicure ma solo voci amiche, preoccupate per tale situazione. Nessuna notizia ufficiale da parte dei comuni di Morfasso e Lugagnano, niente da parte dell’Ente Provincia che “moralmente”, ribadisco moralmente, ha il dovere di dire qualcosa, di evitare che tutto finisca in nulla.
Di sicuro posso dire di aver già visto, qualche anno fa, cosa significhi per qualcuno (e non intendo con questo generalizzare) il taglio colturale del bosco; ho già visto, tutti abbiamo visto, il degrado che certi interventi comportano. Conosco, conosciamo tutti, lo stato precario delle strade che raggiungono il Parco, sappiamo che per evitare vandalismi o stupidaggini varie da parte di fruitori ignoranti vanno fatte manutenzioni periodiche ai parcheggi e alle piazzole predisposte nel corso della lunga gestione consortile e occorrono anche interventi per la regolare pulizia di strade e aree “turistiche” del Parco. Ovviamente non generalizzo poiché sono convinto che i primi ad essere preoccupati siano proprio gli abitanti del luogo, di coloro che sono sempre stati sensibili allo stato all’integrità del loro ambiente e del “loro grande bosco”.
Del Parco resteranno, volendo ai proprietari dei boschi, i sentieri segnati dal CAI, la fruibilità dei boschi, delle radure, il libero accesso ai luoghi più belli.
Mi chiedo se non sia possibile per l’Ente Provincia (se c’è veramente) e per i comuni di Morfasso e Lugagnano promuovere un organismo o rinnovare quello esistente per far vivere il “Parco provinciale”. Possibile che tutto questo non interessi a nessuna Istituzione?
Sono sicuro che molti dei proprietari di tali magnifici boschi del grande “acrocoro” del Moria, che risiedono in Valdarda, in Italia e nel mondo, siano disponibili a tale conservazione, a continuare con una gestione unitaria, per non disperdere un patrimonio storico e culturale unico nella nostra Provincia.
Il parco provinciale del monte Moria esisteva quando in nessun altro luogo della provincia di Piacenza sapevano cosa significasse “area naturale protetta”.
Si smuoverà qualcosa? La Valdarda per la politica è solo Carbonext o anche Parco Provinciale? Cosa ne pensano i cittadini, le associazioni turistiche, gli escursionisti, i Comuni e gli Enti locali?
Sergio Efosi
Ps: mi auguro di sbagliare, mi auguro che quando scrivo siano già in corso iniziative istituzionali per evitare tutto questo…mi auguro che il Parco Provinciale continui a esistere…
Naturalmente ho volutamente omesso di parlare di altri regolamenti pubblici che governano i grandi boschi perché non conosco la materia…e allora posso concludere con un “chi sa parli!”.