
Giovedì sera 24 marzo, presso l’oratorio di Lugagnano val d’Arda [il magnifico oratorio], si è conclusa la manifestazione “dantesca” promossa dal Comune.
Lo spunto dantesco per parlare del viaggio nel medioevo, sui lunghi viaggi, sull’importanza delle vie di comunicazioni …rileggendo le fonti documentali presenti tra Fiorenzuola, Vigoleno e Castell’Arquato.
Così il prof. Pallastrelli Massimo ci ha introdotto alla Divina Commedia di Dante.

Non prima di averci raccontato dei numerosi viaggi del Poeta medesimo a Milano, a Verona, a Bologna, nel Casentino [Appennini Toscani] in esilio e non solo…
Dante scrive la sua grande opera, la sua opera universale attraverso un viaggio “immaginario” a contatto con l’uomo e la sua spiritualità.
Il prof.re descrive il mondo dantesco in maniera chiara: la terra piatta ma rotonda [scherzosamente aggiunge come una pizza…] con una voragine a imbuto che rappresenta l’Inferno che termina con Lucifero incastrato centro della Terra.


Questa terra mancante in questo imbuto, dice, non è altro che la montagna purificatoria agli antipodi di Gerusalemme, che sorge al centro dell’emisfero delle acque, che costituisce il Purgatorio sopra le quali ci stanno le dieci sfere celesti del Paradiso [nove cieli più l’empireo] e, sopra tutto, sta Dio …una sorta di teoria tolemaica quando, all’epoca, erano tutti fermamente convinti che la terra fosse immobile al centro dell’universo, che l’uomo abitasse nell’emisfero delle terre emerse contrapposto a quello delle acque e che si trattasse di terra assolutamente piatta con tanto di paradiso terrestre…come descrisse Aristotele.
Un viaggiatore cosmologico? Un moderno cosmonauta che riesce a veder la terra dall’alto [dove ritrova la sua Beatrice] pur non essendo all’epoca possibile, per l’uomo, volare.
Bello il racconto sull’incontro con le tre fiere sbarrano la via che Dante sta percorrendo ….il Leone, la Lince e il Lupo ..le 3 elle che simboleggiano Lucifero, il male… Bell’iniziativa!