
Sergio Efosi
Le fonti scritte che trattano della nascita di Gesù sono i Vangeli canonici, ovvero quelli che sono stati riconosciuti dalla Chiesa cattolica apostolica romana quali documenti scritti da autori veramente ispirati da Dio.
La Chiesa ne ha riconosciuti quattro, e sono quelli che comunemente leggiamo anche nella Santa Messa: Giovanni, Matteo, Luca e Marco.
Tuttavia questi Vangeli sono molto scarni e poveri di notizie relativamente alla nascita di Gesù tanto che, tra i quattro evangelisti citati solo due, Matteo e Luca, la raccontano.
Luca: “Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non v’era posto per loro nell’albergo”…come potete ben comprendere si tratta di notizie scarne e trattate con pochi particolari.
Matteo è ancor più sintetico: “… prese con sé la sua sposa, la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù”. Proprio così scarno.
I Vangeli apocrifi invece si soffermano maggiormente su racconti e leggende affascinanti (ma pur sempre leggende! ) descrivendo il “mondo” tutt’intorno che si ferma, raccontando nei dettagli e nei particolari gli avvenimenti con particolari.In questi Vangeli si parla dell’ostetrica, della luce misteriosa, ecc…
I Vangeli canonici descrivono il mistero della nascita con la semplicità del racconto e con la povertà delle notizie.
A questo punto potremmo chiederci: Gesù nacque in una grotta o dove?
Una cosa sembra sicura: i nostri vangeli non parlano di grotta o grotte!
In conclusione: io resto “attaccato” alla visione popolaresca della stalla con gli animali e la mangiatoia, consapevole che il “mistero” resta tale.
Ma questo poco importa rispetto alla grandezza della venuta sulla terra di Gesù, nostro Salvatore.
PER FINIRE, FEDELE ALLA VERSIONE CHE PREFERISCO, ANCHE QUEST’ANNO MI FACCIO AIUTARE DAL POETA CREPUSCOLARE GUIDO GOZZANO
………….(OMISSIS) ………………………………
– Ostessa dei Tre Merli, pietà d’una sorella!
Pensate in quale stato e quanta strada feci!
– Ma fin sui tetti ho gente: attendono la stella.
Son negromanti, magi persiani, egizi, greci…
Il campanile scocca
lentamente le dieci.
– Oste di Cesarea… – Un vecchio falegname?
Albergarlo? Sua moglie? Albergarli per niente?
L’albergo è tutto pieno di cavalieri e dame
non amo la miscela dell’alta e bassa gente.
Il campanile scocca
le undici lentamente.
La neve! – ecco una stalla! – Avrà posto per due?
– Che freddo! – Siamo a sosta – Ma quanta neve, quanta!
Un po’ ci scalderanno quell’asino e quel bue…
Maria già trascolora, divinamente affranta…
Il campanile scocca
La Mezzanotte Santa.