Chi è il turista che ci frequenta? Cosa apprezza e cosa boccia? ( 2 conclusioni )

PRECEDENTE ARTICOLO PUBBLICATO IL 16 FEBBRAIO 2011…..

Conclusioni ( prime nostre conclusioni )

Scontiamo ritardi di oltre 20 anni e le prospettive non sono facili in questi periodi di crisi!

Se non si fa sistema non si va da nessuna parte e si accumula altro ritardo…poi occorre scegliere un percorso e seguirlo..perseguendo obiettivi di crescita.

Il dato della spesa media per turista non tragga in inganno ( da 65 a 80 €…al giorno medio non è un po’ troppo? ) perché è indice di prezzi alti che selezionano troppo i possibili turisti che da altre parti spendono meno …per ricevere, quasi sempre, di più.

Abbiamo forse solamente offerte di alta qualità? Certo quelle ci sono ma servono anche tutte le restanti …

I dati non brillantissimi di Castell’Arquato non traggano in inganno…ci sarebbe da approfondire! Clamorosi i dati della valdarda nel suo complesso escludendo Gropparello [ il castello ] e Castell’Arquato di cui si è fatto cenno; clamorosi i dati rispetto a Bobbio e alla Valnure.

Pochi cenni a Vigoleno! Pochissimi alle “zone alte ” della valle….eppure sono zone bellissime e, nel caso di Vigoleno, anche abbastanza dinamiche.

Non scoraggiamoci, impariamo a fare sistema e programmi comuni….ci pensino Comuni e Pro-loco insieme; inizino Vernasca e Castell’Arquato gemellando i due borghi medioevali più belli del nord Italia…riflettano sulle loro potenzialità unitaria!

In valdarda-vallongina decidiamo …però….che vogliamo fare!  Cosa vogliamo sviluppare e quello che  vogliamo ” stoppare”  perché tutto e il contrario di tutto non si può!  

Intanto si abbia maggiore coraggio sulla questione parchi! In valdarda -vallongina-valchero eccc.. ve ne sono tre piccolini ma ne potrebbe nascere forse uno di maggiori dimensioni  [ non siamo sicuri per il monte Moria ma per il resto….si proceda speditamente, si faccia partire il nuovo parco del piacenziano-stirone ..allargandolo ….e non restringendolo! ]

Per noi in valdarda vi sono pochi alloggi, poca ricettività ( in diverse forme ) ma buona ristorazione.

Non è facile trovare chi è disponibile, visti i tempi, a fare alloggi per i possibili turisti e allora, pena restare al palo, occorrerebbe pensare meglio a ostelli, agriturismi, alberghi diffusi, B&B, case vacanza, edilizia turistica, ecc….

Il prossimo expo del 2015 è una seria scommessa ma occorrono prove generali per non far flop  al momento opportuno.

Benvenga il festival settembrino dei borghi più belli a Vigoleno  e a Castell’arquato; benvengano le realizzazioni previste al sito di Veleia, benvenga il nuovo parco piacenziano, benvenga un rilancio del parco del monte Moria, benvenga la nuova gestione del sistema musela earquatese, benvenga la riapertura del Leon d’oro a castello, benvenga la valorizzazione dei vini a cominciare da Gutturnio, Ortrugo, Terre di veleia, vin santo di Vigoleno, benvenga la valorizzazione della cucina popolare locale a cominciare  da Turtei cun la cua, pisarei e fasö, picula ad caval, torta di patate, vulaia arost o al forno ( anatra, gallina, faraona…)….

Ma le strade, le frane, la qualità dell’aria…..? Ne vogliamo parlare?

4 commenti

  1. Io ci ho provato ad aprire alla collina un piccolo albergo .Ti do solo questi numeri:
    Preventivo 280.000 euro
    finanziamento regione 100.000 (fondo perduto)
    il resto a mio carico
    Allora 150.000 finanziati dalla banca restituibili in 15 anni diventavano 200.000……e quanti clienti avrei dovuto fare per ammortizzare…..il nostro lavoro nelle colline inizia a fine scuola
    e finisce a settembre troppo breve il tempo turistico

    • nei prossimi giorni, prendendo spunto dalla tua……pubblichiamo un altro post…
      grazie per la visita, ci interessano molto i commenti……continua ad inviarcene.
      ciao

  2. Ciao ragazzi ,volevo esprimermi ancora sul tema del turista.
    Oramai sono tanti anni che lavoro nella ristorazione (circa 35)
    e mi ricordo una discussione fatta con un graduato dell’aereoporto di San Damiano quando all’epoca ero a Godi al Val di Luce.
    Ricordo che non era piacentino e lui si lamentava (era il 1990) di non trovare posti in cui si potesse mangiare DIVERSO.
    Intendeva dire che ogni trattoria dove andasse i piatti fossero sempre gli stessi cioè tortelli pisarei ravioli ecc ecc.
    Ho sempre condiviso anche io il suo pensiero e ben restando radicato come cucina alla classica piacentina non ho disdegnato l’inserimento di alcune portate semplici ma dai gusti diversi . Vi dirò che vanno alla grande ,certo la tipicità deve esserci ma se ci guardiamo attorno nei nostri locali c’è un vero appiattimento di sapori siamo tutti fotocopie di altri locali, forse con un bagaglio culinario come il nostro osare un pò di più non farebbe male

    • questo commento è molto interessante e ci darà [ per l’ennesima volta ] lo spunto per scrivere a proposito di sapori, gusti, vizi e vizietti della ristorazione piacentina …
      ciao gian luca alla prossima!
      attendiamo i tuoi commenti.

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