
Il 9 Febbraio, Santa Appollonia, abbiamo pensato bene di recarci nello storico locale del “ Botteghino “ in località Franchini di Vernasca dove la vallata dell’ Ongina inizia a farsi quasi… gola, dove è già valtolla.
Tra vigneti e cantine abbiamo superato Bacedasco Basso, sullo Stradone di Genova, fino alla trattoria.
Dalla Via Emilia, incrocio per Fidenza e Fiorenzuola d’Arda abbiamo risalito la vallata in direzione Appennino, verso Vernasca e Bardi, e siamo giunti a destinazione in 10 minuti circa.
Qui si producevano direttamente vino e salumi ed è ancora così!
È ancora la trattoria delle specialità piacentine che preparano con estrema cura e dedizione particolare……dove si mangia bene.
Impressionante entrare nella vecchia bottega/trattoria, piccola ed essenziale “ al butighén” , il botteghino meta di merende memorabili fin dagli anni 60 con pane buono, salame e coppa e un buon bicchiere di rosso ( allora andava l’amabile frizzante, quello che pizzicava il naso, quello naturalissimo come natura e abilità del vignaiuolo permettevano ).
Impressionante quella distesa di vecchie affettatrici rosse, perfettamente funzionanti, quella bottega, quel pezzo di cucina degli antipasti che si attraversa per andarsi a sedere attorno al tavolo.

Inutile dirlo: le cose buone si capiscono anche da questi dettagli….
I fratelli Eleuteri ci hanno accolti in una saletta arredata con gusto semplice, con 40 posti a sedere, vicino a noi un vecchio buffet di ciliegio di tanti…tanti decenni fa…bello e austero.
Quelle lame lucide d’acciaio delle vecchie Berkel, che si riflettevano nei nostri occhi avevano stimolato parecchio la voglia di salumi buoni.
Salame, pancetta, coppa con chisolini caldi [ la torta fritta ], soffici, sottili e profumati e il pane del panificio artigiano locale di Bacedasco Basso erano un attacco alla nostra voglia di gusto .
Masticar pane buono con quel companatico, sorseggiando vin rosso è qualcosa che occorre perseguire lentamente, facendo transitare quel boccone nello stomaco con lentezza per non consumare troppo alla svelta!
Intanto cuocevano tortelli con le erbette e tagliatelle che abbiamo voluto in bianco con funghi porcini.
Fedeli alla nostra linea [ non a quella della bilancia!] volevamo due primi e abbiam proprio scelto bene! Pasta dei tortelli sottilissima e condimento a punto. Tagliatelle che avevano assorbito la fragranza del fungo …del fungo dei nostri appennini, di quel porcino tanto amato dai cercatori e dai bongustai…
In Emilia non ci si sbaglia mai! La pasta ripiena e fatta a mano bisogna non lasciarsela sfuggire!
A questo punto ne avremmo anche avuto abbastanza ma ci hanno proposto salame fritto e costine di maiale…….evviva! Da domani dieta!…..Per qualche giorno.
Questa volta abbiamo finito la serata con il vino rosso amabile frizzantino……troppo buono e rassicurante come lo sono tutte le cose dolci.
Uomini duri come noi che si lasciano corrompere dal vinello rosso frizzantino della casa? Capita! Anche le rocce si sgretolano! Anche i Briganti hanno un cuore.
Un viandante cerca buona cucina, buoni vini, ambienti semplici e naturali come lo è la Vallongina…..a due passi dal borgo di Vigoleno e Castell’arquato.
Chiusa il martedì, la trattoria si raggiunge dalla via Emilia dopo 10 minuti di stradone di Genova verso gli Appennini piacentini in direzione Vernasca.
Alcuni piatti del menù: pisarei e fasö, tortelli di erbette, tagliatelle con funghi porcini , anolini in brodo, arrosti misti e maialata, vini e salumi tipici della zona di produzione propria. Prezzi assolutamente normali.